Il risveglio del Guerriero

“Tu sei ciò che è il tuo desiderio più profondo. Com’è il tuo desiderio, così è la tua intenzione. Com’è la tua intenzione, così è la tua volontà. Com’è la tua volontà, così è la tua azione. Com’è la tua azione, così è il tuo destino.” Upanishad

 

Una di quelle mattine in cui ci si sveglia e ci si sente fragili, svuotati, un po’ arresi. Capita di svegliarsi così, magari il giorno prima qualcosa ti ha deluso, o spaventato; magari pensi che non realizzerai il tuo sogno, che forse stai sbagliando, che non hai le qualità per fare quello che desideri e che gli altri sono tutti migliori di te….. insomma, una di quelle mattine difficili da risollevare..
“E allora- penso- vediamo se questo yoga funziona davvero!” Sono arrabbiata, ho bisogno di usare il corpo, di scaricare questa tensione che sento lungo le braccia che sono bloccate nel loro desiderio di fare e fare bene. Stendo il mio tappetino, inizio a praticare e dopo essermi riscaldata un po’, entro naturalmente nel Guerriero 2, e resto…resto.. restoooo…
Finchè non sento che dalla rabbia nasce forza e dalla forza nasce determinazione, focalizzazione, energia. E ritrovo il senso, il centro, l’intenzione.

Deepak Chopra diceva:
“L’intenzione è il punto di partenza di ogni sogno. E’ il potere creativo che soddisfa tutte le nostre esigenze”.
Quando mi perdo devo ritrovare il senso, quando non funziono devo ritrovare l’intenzione e solo allora forse …“quando desideri qualcosa tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio…”, sicuramente non accadrà se non so più perché desidero quella cosa, perché ho intrapreso questo cammino.
Questo mi racconta il mio Virabhadra 2, questo potente Guerriero; mi regala la sua forza, concentrazione e determinazione. Il mito da cui deriva vuole che questa espressione del Guerriero sia quella della focalizzazione del nemico da uccidere: la vittima davanti agli occhi, il dito medio della mano avanti indica il bersaglio, mentre la mano che sta dietro regge la spada che nel Guerriero successivo andrà a colpire.

Nessuna vittima, tranquilli, nessuna violenza, che tra l’altro è uno dei principi cardine alla base dello yoga! Trovo invece la forza e la determinazione di questo Guerriero di fronte al suo obiettivo, rimanendo ferma, decisa, determinata nel centrare e colpire, non un nemico ma anzi, la mia vita, la mia realizzazione. Non importa che gli altri approvino, lo riconoscano, lo apprezzino; cambierò forse il tiro, aggiusterò la mira, ma anche oggi sento che è proprio li che voglio andare e che l’unico successo che mi interessa è quello di fare ciò che sento giusto fare.

Gli asana (in sanscrito), o “posizioni” nello yoga non sono solo semplici ed efficaci esercizi fisici, ma sono archetipi, forme, evocative di miti, personaggi, elementi che ci ispirano e ci guidano dentro di noi mentre pratichiamo, se sappiamo ascoltarli. Lo yoga lavora sul corpo ma cura i pensieri, il respiro, l’anima.
Non spiegherò Virabhadrasana 2, ho scelto su questo blog di non entrare nella tecnica dell’esecuzione dell’asana perchè sconsiglio il fai-da-te iniziale ritenendo che sia indispensabile la guida di un insegnante, ma incoraggio invece, nel tempo, la pratica personale.
Vi invito però a considerare la bellezza di questo archetipo e rievocare il vostro Guerriero all’occorrenza, quella forza che a volte si addormenta o si distrae ma che ci abita tutti, ci viene in aiuto all’occorrenza; basta richiamarlo, interpretarlo, “indossarlo” per combattere e vincere i propri sogni (almeno provarci fino alla fine)!

Namaste

Elisa

Con quest’asana si sperimenta il potere di fare un passo avanti e la forza della quiete . (David Williams)

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