…SEMPRE PIU’ SU

Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare.

Leggendo la deliziosa favola che Giulia ha pubblicato ieri, mi continuava a girare in testa a mo’ di mantra quel motivetto  del PIU’ SU, SEMPRE PIU’ SU. Talmente mi hanno rapita queste paroline che pensavo a cosa in fondo ci impedisce di condurre noi stessi, pacchetto completo,guidati dal nostro sentire” sempre più su (cit. Giulia). Per meglio rispondermi, porrò la questione al contrario, chiedendomi cosa ci costringe sempre quaggiù, più giù, sempre più giù.

La newtoniana forza di gravità è la nostra dannazione, cara Giulia. Cantavamo “casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra” fin da piccoli imparando già che tutto cospira in questa vita per portarci in basso, più giù. E’ questa la sfida, qui la vera Forza: quella di scardinare o meglio di sfruttare la schiacciante realtà, relativizzare “einstaniamente” ( e qui finiscono tutte le mie risorse lessicali legate alla fisica) questa Legge e trasformarla in qualcosa di più, più su. L’essere umano impara fin da neonato a conoscere la forza di gravità. Essa esprime tutto il peso che portiamo sulle spalle fin dalla nascita, peso non solamente fisico ma che diventa emozionale e psicologico. Questa forza costante ed opprimente ci schiaccia verso il basso, verso una qualità che gli yogi definirebbero “tamasica“, indolente, statica, passiva.

E la rivoluzione dello yoga sta proprio nella sua spinta antigravitazionale, nel suo rileggere l’ineluttabile natura delle cose, trasformando e liberando. Lo yoga diventa fisicamente e metaforicamente un processo di liberazione da questa forza, così da svincolarsi dai limiti propri di una natura umana non ancora consapevole e quindi ancora succube delle forze che premono sulla terra. La rivoluzione dello yoga è basata su una semplice realtà fisica, ha scritto una splendida insegnante di yoga italiana, Vanda Scaravelli:

“Esiste una divisione a metà della nostra schiena dalla quale la colonna vertebrale si muove simultaneamente in due direzioni opposte: dalla vita in giù, verso le gambe e i piedi attratti dalla forza di gravità, e dalla vita in su, fin alla cima della testa, sollevandoci con leggerezza.”

La forza di gravità allora, sfruttata al meglio rende possibile l’estensione della colonna liberando la tensione delle vertebre e mentre piedi e gambe restano ancorati a terra, giù più giù, possiamo salire liberi e leggeri con il cuore e la mente, su più su. “La gravità è come un magnete che ci attira verso la terra, ma questa attrazione non si limita a tirarci verso il basso, ci consente anche di allungarci nella direzione opposta, verso il cielo.”

Goethe diceva che poteva comprendere come la caduta della mela avesse dato a Newton l’idea della forza di gravità, ma non riusciva a capire come un albero potesse crescere in due direzioni opposte. Questo processo è naturale e l’uomo può trovarlo in natura, in tutte le forme di vita erette, nei fiori, nelle piante e negli alberi che in questo sono maestri: radici spinte con forza al centro della terra mentre il tronco prende lo slancio per allungarsi verso il cielo. “La forza di gravità attrae i pianeti ed è questa attrazione che dona leggerezza necessaria affinché essi ruotino su se stessi nel moto rivoluzionario.”

Il segreto per lo yoga è sempre nel RESPIRO che ci insegna ad allungare e distendere piuttosto che, come siamo abituati a fare, nello spingere e nel tirare, è questa la rivoluzione: i muscoli non si attivano attraverso sforzo e tensione, ma utilizzando un’onda allungata prodotta dalla gravità e dal respiro che ad essa si allea.

Così il corpo e la pratica fisica ci insegnano a non farci schiacciare e a cessare di resistere, lasciandoci andare,fluttuando liberamente, abbandonandoci al flusso del respiro, ai movimenti della vita, respirandoli e lasciandoci allungare, stirare, sbocciare verso l’alto come il fiore più bello ed elegante, incurante delle leggi fisiche e fiero nella sua natura che lo innalza verso l’alto, verso la realizzazione e la bellezza.

“Quando ci abbandoniamo alla forza di gravità. le resistenze cessano, la paura svanisce, l’ordine è ristabilito, la natura riprende a funzionare secondo il suo ritmo e il corpo può finalmente aprirsi e permettere al fiume della vita di scorrere liberamente in tutte le sue parti”. (V.S.)

E allora, dolce Giulia, saliremo sempre più su. Più su. Più su. Non l’asticella. Più su condurremo noi stessi,pacchetto completo,guidati dal nostro sentire.

Grazie a Giulia e agli insegnamenti della splendida Vanda Scaravelli,

Namaste

Elisa

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