Cacio e pepe

Sesto Episodio

…Leone. Ha detto Leone.

Se qualcuno si presenta a te con un nome del genere posso assicurare che l’impatto è forte.

Se poi sei abituata a nomi come Beppe,Giovanni,Marco…che ve lo dico a fare.

Se poi è il ragazzo al quale ti sei appena dichiarata facendo irruzione nel negozio in cui lavora allora l’impatto si trasforma in un principio di paura.

Se poi tu hai sproloquiato sull’origine del tuo nome scomodando parenti ormai defunti,che pace all’anima loro, la paura si trasforma in istinto prossimo alla fuga. Leone ti mangerà viva. E tu non avrai scampo.

Quasi arrampicandomi sulle pareti del mio cervello,riemergo,e sussurro – ‘Piacere’– .

Abbasso gli occhi e chiudo la bancarella.

– ‘Devi essere una tipa tosta tu. Certo,potevi aspettare che io ti dicessi qualcosa e invece,sul più bello, hai girato i tacchi e te ne sei andata. Comunque sia andiamo,ti ospito a pranzo.’

Una risposta puoi darmela anche ora,caro il mio Leone!!! Di che altro hai bisogno?! Di un anello di fidanzamento? Della partecipazione di nozze? Della lista degli invitati? Dell’itinerario del viaggio di nozze?

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! 

Risposi soltanto : -‘ Andiamo a pranzo’.

‘Soltanto’…insomma…avevo accettato un invito senza pensare al dopo, ai dettagli, ai preamboli,alle paure,alle insicurezze, all’opinione degli altri. Avevo accettato e basta.

Iniziava a farsi spazio l’idea che nella vita certi momenti sono un ‘prendere o lasciare’. E se lasci non tornano più.

Seguirono venti minuti di folle velocità su di un motorino blu che mi fecero pensare a tutto quello che nella vita avevo fatto di buono. Oddio,mica tanto,ma ne sarebbe rimasto solo un ricordo sbiadito.Ho il terrore di tutto quello che è a due ruote, monopattino compreso.

-‘Ora puoi mollarmi i fianchi. Siamo a casa.’

Mi ero aggrappata a Leone senza averne chiesto il permesso. Lo avevo fatto veramente.

-‘Sì certo, scusa.’

Io,AnnaGiulia in persona, stavo entrando in casa dell’uomo della vetrina che di lì a poco avrebbe cucinato per me.

‘Ti preparo la cacio e pepe più buona di tutta Roma,sei pronta?!’

‘Volentieri’. ( Come si fa a rispondere ‘volentieri’ a un ‘sei pronta’ è cosa da grandi. Grandi sfigati come me. Vabbè. )

Certo che se sa cucinare è la fine. Io mi innamoro per sempre.

Per lui invece,diventerò la ‘pazza del mercato a cui chiedere consigli’.

E allora pur di avere un contatto con lui mi renderò reperibile h.24 per ascoltare i suoi dubbi,farlo ridere nei giorno no,suggerirgli il nome del primogenito…

E anche questa volta mi sono ritagliata uno spazio,tipo ufficio di collocamento nella vita di un’altra persona. Lo faccio sempre,quasi in automatico. Ho il costante bisogno di definire,di incasellare,di definire i contorni oltre i quali non andare.

Per esempio per Tan sono ‘l’amica della porta accanto’;

per la mia famiglia sono ‘la figlia responsabile sempre e comunque’;

per Leone sarei diventata la ‘consigliera’.

Che altro può volere uno come Leone da una come me?!

-‘Buonissima. Perchè hai cucinato per una sconosciuta?!’

-‘Mi andava.Punto e basta’.

Si era fatta ora di andare. Camminai per più di un’ora e scoprii posti di Roma che neanche sapevo esistessero. Sarebbero diventati i miei posti preferiti.

Quindi,ricapitolando…

-mi sono dichiarata ad un uomo (senza ricevere risposta),

-sono andata in scooter con un ‘quasi sconosciuto’ (e sono ancora viva),

– l’uomo della vetrina,Leone, ha cucinato per me (cacio e pepe è la cosa più buona che io abbia mai mangiato).

E ora io,dopo tutto questo dovrei continuare a vivere una vita tranquilla?!

Ma è impossibile!

Pure voi…non me la raccontate giusta… se ti innamori come minimo perdi l’appetito, vedi scendere la neve nei giorni di sole, disegni cuori persino sugli scontrini…

Ditemi voi se uno che si innamora non diventa un pazzo?!

E io che sono già un pò pazza non posso correre il rischio di diventare pazza- pazza?!

….

Mi chiudo la porta di casa alle spalle.

Stop.

Devo cominciare ad accettare che i miei sentimenti sono importanti.

Non posso continuare ad evitarli e scodinzolare via.

Mi devo fermare.

…e poi, chi mi dice che a Leone io non possa piacere quanto lui piace a me…?!

 

 

 

 

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