Fuori tempo (minimo)

Per poco non mi faceva cadere…‘ma guarda questo!’, penso fra me e me. Ovviamente non ha rallentato,d’altra parte,meglio mantenere passo e ritmo cardiaco nella norma,che controllare se si ha falciato il braccio a qualcuno.

Il mio passo è lento. Defaticamento.

‘Un- due un- due’ ,su un lembo di terra dove non cresce la vegetazione,alcune ragazze si stanno cimentando negli esercizi di Kayla…mi mette soggezione solo pronunciare il suo nome.

Sono le 18 di un sabato sera spento,nonostante il sole sia ancora alto nel cielo. Ho impiegato un pò di tempo prima di decidermi e venire a fare una passeggiata al parco.

Una carovana di biciclette mi richiama all’ordine con i suoi campanelli…‘drin drin drin drin!’.

Pare non ci sia posto per me. 

Mi sorridono,ricambio. Non corrono,non pedalano,ma hanno un passo veloce e deciso. Devono avere almeno settant’anni.

Gambe,braccia,aria,odori,nuvole …sono curativi più del moment act. Provare per credere! 

La coppa per il ‘miglior outfit sportivo’ se la aggiudica lui,che sgambetta con occhiale a specchio fluo in coordinato con la calza che acceca solo a guardarla, e un improbabile sound che esce dalle cuffiette.

A questo punto non mi resta che fare un atto di onestà e guardarmi dalla testa ai piedi, come fossi davanti allo specchio.In realtà mi pare di essere in mezzo a una giungla in cui nessuno ha tempo e tu te ne stai li,ad intralciare. Indosso un paio di scarpe che non hanno nulla a che vedere con quelle da running,pantaloni lunghi e neri che cadono morbidi,quelli che assorbono anche la luce che non c’è e ti fanno sudare le gambe,una maglietta. Non centro nulla in questo posto. Decido di  cambiare strada, all’improvviso. Mi dà senso di libertà.

Ci sono persone in costume stese su teli,determinate,fino all’ultimo raggio. In co-stu-me. Io sono sempre quella di prima con scarpe, pantaloni lunghi neri e maglietta.

Detesto comprare costumi. Camminare sta funzionando anche oggi. Cresce,nella mia testa, l’ idea di questa favola.

Non mi resta che appurare la verità e comunicarvela: sta arrivando l’estate. Al parco si consumano muscoli e macinano chilometri. La pelle cambia pian piano colore e tutti diventano più belli.

Gambe nude,via libera ai tatuaggi,insalate scondite,cerette,autoabbronzanti,capelli salati da asciugare al vento.

E io?!?!??!

Comincio con il cambio dell’armadio. Mi sembra il minimo……..!!!!!!!!!!

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