Istantanee

Reduce dal festeggiamento per la 25esima favola sul blog,ho temuto di non riuscire più a scrivere la favola successiva,cioè la numero 26. Festa finita. Il motivo non è perchè non avessi nulla da scrivere,esattamente il contrario! Troppe cose da non riuscire a selezionarne una e condividerla con voi. E adesso?!

La doccia! La doccia che fai la sera quando torni a casa dopo una lunga giornata,quella che nelle migliori ipotesi ti rimette in vita.E riordina i tuoi pensieri.

Se troppe sono le cose,da non riuscire a individuarne una,perchè non metterle insieme,una dopo l’altra!?

Abbandonare quell’ordine,a volte più mentale che del mio armadio,non mi riesce ancora così automatico…in fondo proprio qualche giorno fa qualcuno mi ha detto che gestisco la mia velocità mentale come una olimpionica. Ecco,l’ho già fatto,ho già iniziato a raccontarvi quello che seppur successo la scorsa settimana, ancora mi rimbalza nella testa.(I tempi di elaborazione invece sono lenti),ma abbiamo la favola!.

Mi hanno raccontato una storia,una storia vera.

Recita più o meno così: ci sono uomini e donne che la mattina si svegliano presto,intorno alle 3,percorrono chilometri e chilometri per raggiungere il posto di lavoro. Campi o serre dove si coltivano principalmente pomodori e fragole. Lavorano in totale violazione dei loro diritti fondamentali(salute,libertà,lavoro)per pochissimi euro.Leonardo,lo scrittore e giornalista che mi ha raccontato questa storia,ha parlato di ‘Ghetto Italia.’

Mi stava raccontando del fenomeno del ‘Caporalato in Italia’ .

La bilancia questa mattina,non ha tardato a ricordarmi che ci ho proprio dato dentro,a tavola.

Quindici persone,fra amici,sconosciuti,conoscenti,uomini,donne,ragazzi,vite diverse,età diversissime e l’unica cosa che riesco a dire per descrivere quell’insolita cena è: riso. No,non abbiamo mangiato riso(la bilancia striderebbe meno),ma riso di risata.Ridere,ridere,ridere! Quel tavolo dalla forma ovale funzionava! Ha funzionato,eccome!

Le cose che funzionano forse sono così,non hanno bisogno di presentazioni. Funzionano e basta.

Quella voce,sempre lei come ogni giorno…

Chi come me utilizza il treno avrà ascoltato o magari letto qualcosa di simile…

‘Si avvisa che è Severamente Vietato fumare negli spazi fra una carrozza e l’altra’.

Se dico vietato,dico vietato.Non è poco o molto vietato. E invece,leggiamo o ascoltiamo, ‘Severamente Vietato’.Siamo così abituati a trasgredire le regole che abbiamo bisogno di un rafforzativo.E non è un fatto di DNA,sia chiaro.Dipende dal contesto in cui si opera. Si tratta piuttosto di una questione culturale. La strada è lunga,certo,serviranno anni ma non è impossibile.

Da dove ripartire per combattere la scarsa legalità che ci circonda?!

-cultura del merito;

-pretendere che ciascuno di noi rispetti le regole.

Il magistrato Davigo all’auditorium San Giacomo di Forlì.

Vi saluto con la promessa che continuerò ad allenare la mia velocità mentale,nella speranza di migliorare i tempi…sia mai che diventi davvero disciplina olimpica!!!

Per tutte le altre storie…quelle che mi raccontano,quelle che prendo un treno per andare ad ascoltare,quelle che incrocio agli angoli delle strade,quelle che non volevo conoscere ma ho dovuto leggere, quelle che volevo avessero un finale diverso,quelle che sono finite in maniera sorprendente,beh per quelle forse,non sarò mai veloce.

Ho i tempi di elaborazione lenti (l’avevo detto) !

 

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