La leggenda cherokee dei due lupi

C’è una leggenda cherokee (sempre “indiani” sono!), molto nota, soprattutto raccontata in libri e blog di sviluppo personale nella quale un anziano della tribù racconta ai bimbi del villaggio di come nel suo cuore alberghino due lupi: uno nero e uno bianco che combattono una lotta incessante. Il lupo bianco è un lupo buono mentre quello nero è cattivo. Uno dei piccoli curioso, domanda quale lupo vincerà e l’anziano risponde: “Quello che nutro di più”.
In realtà la leggenda è più complessa e il suo senso va ben oltre il dividere il mondo e gli uomini in buoni e cattivi come la nostra società spesso suggerisce, ma anzi insegna a vedere oltre queste banali distinzioni e giudizi.

La leggenda suggerisce che all’interno di ciascuno di noi c’è un’antica lotta tra due forze opposte che lottano per ottenere ciascuna il primato all’interno della nostra coscienza. Ma la questione è proprio questa: chi fare vincere? O meglio, perchè queste due forze devono necessariamente lottare?

La leggenda cherokee nella versione integrale è in realtà molto diversa e andrebbe raccontata così:
Un giorno il capo di un grande villaggio decise che era arrivato il momento di insegnare al nipote cosa fosse la vita. Nella foresta lo fece sedere ai piedi di un grande albero e disse:

“Figlio mio, si combatte una lotta incensante nella mente e nel cuore di ogni essere umano. Anche se io sono un saggio e vecchio capo, guida della nostra gente, quella stessa lotta avviene dentro di me. Se non ne conosci l’esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere; magari, qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché, all’improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e rischierai di perdere tutto quello che hai fatica tanto a conquistare.
Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre in grande tumulto.
È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di me: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo; vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende. Il lupo buono, ben ancorato e forte nella comprensione di chi è e di cosa è capace, combatte solo quando è necessario e quando deve proteggere se stesso e la sua famiglia, e anche in questo caso lo fa nel modo giusto; sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai dalla propria natura.
Ma c’è anche un lupo nero che vive in me, ed è molto diverso: è rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso e pauroso. Le più piccole cose gli provocano accessi di rabbia; litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Non riesce a pensare con chiarezza poiché avidità, rabbia e odio in lui sono troppo grandi. Ma è rabbia impotente, figlio mio, poiché non riesce a cambiare niente. Quel lupo cerca guai ovunque vada, perciò li trova facilmente; non si fida di nessuno quindi non ha veri amici.
A volte è difficile vivere con questi due dentro di me, perché entrambi lottano strenuamente per dominare la mia anima.”
Al che, il ragazzo chiede ansiosamente: “Quale dei due lupi vince, nonno?”
Con voce ferma, il capo risponde:
“Tutti e due, figlio mio. Vedi, se scelgo di nutrire solo il lupo bianco quello nero mi aspetta al varco per approfittare di qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non riesco ad avere il controllo di tutte le mie responsabilità, e attaccherà il lupo bianco, provocando così molti problemi a me e alla nostra tribù; sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere l’attenzione che pretende. Ma se gli presto un po’ di attenzione perché capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio sapere che lo rispetto per il suo carattere e gli chiederò aiuto se la nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice e anche il lupo bianco sarà felice ed entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.”
Confuso, il ragazzo chiede:
“Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?”
Il capo continua:
“Vedi, figlio mio, il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze: è temerario, determinato e non cede mai; è intelligente, astuto e capace dei pensieri e delle strategie più tortuose, caratteristiche importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.”
Poi il capo tira fuori due pezzi di carne dalla sacca e li getta a terra, uno a sinistra e uno a destra. Li indica e dice:
“Qui alla mia sinistra c’è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia attenzione e potrò usare ognuno nel modo che mi è necessario. E, dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce della mia coscienza più profonda e scegliere quale dei due potrà aiutarmi meglio in ogni circostanza.
Vedi, figlio mio, se capisci che ci sono due grandi forze dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi vincenti e convivranno in pace; e la pace, figlio mio, è la missione dei cherokee, il fine ultimo della vita. Un uomo che ottiene la pace interiore ha tutto; un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte dentro di lui, è niente.”

Attraverso lo yoga (ma questo emerge da qualsiasi cultura che sia attenta allo sviluppo umano), ho compreso che siamo in equilibrio quando le varie parti del nostro sè riescono ad avere voce; imparare a non giudicarle, a non sopprimerle anche se ci sembra giusto, ma riuscire a trarre da ognuna il migliore contributo alla nostra vita e crescita. A volte anche i sentimenti più forti o giudicati “cattivi”, sono preziosi. La rabbia per esempio nasconde un’immensa energia creativa fondamentale per realizzare cambiamenti e reagire ai soprusi, basta solo riconoscerla in noi, conoscerla e nutrirla nel modo giusto.
Niente è completamente giusto o sbagliato, utilizziamo al meglio ogni risorsa con ascolto e grande consapevolezza. Ecco che gentilezza e forza possono convivere così come il buio e la luce che alla fine sono essenziali l’uno per l’altra.
L’unione nasce dall’equilibrio e dall’unione delle varie parti, la parola chiave è CONSAPEVOLEZZA!

“Abbiamo bisogno di più consapevolezza della natura umana, perchè l’unico pericolo reale è l’uomo in se stesso”
Carl Gustav Jung

Buona pasqua a tutta Facciadastile, staff e lettrici!

Namaste
Elisa