L’investigatore che scrive

Avete presente quei giorni che si infilano proprio bene,quelli che da quando tocchi il piede sinistro per scendere dal letto fino alla sera, quando spegni la luce per andare a dormire tutto è stato perfetto?!

Ecco. Quei giorni lì.

Imbattermi nel mio scrittore preferito sulla porta della libreria(dove era ospite per una presentazione); neanche fosse una scena di un film tratta dai libri di Fabio Volo dove i protagonisti,accidentalmente,sbattono i rispettivi carrelli della spesa e si riscoprono la donna e l’uomo della propria vita.

Io, guance rosse dal passo spedito,capelli mossi effetto umidità,zaino in spalla e la determinazione di chi si vuole conquistare un posto nelle prime file.

Lui, semplicemente impeccabile. Nella mano destra teneva una sigaretta,probabilmente quella ‘scarica tensione- pre pubblico’ prima di presentarci il suo ultimo libro ed omaggiarci con foto e autografi.

Vi risparmio il mio entusiasmo protrattosi per giorni ,sogni di cavalli bianchi e praterie…

Fra gli appunti di quella sera,quello che ho portato a casa…

‘Praticare l’arte del dubbio e ammettere i propri errori (senza paura).Avere senso del limite e vedere le cose al di fuori del proprio ego.’ 

...  Al di fuori del proprio ego   …   ammettere  …  dubbio    …

 

Ci sto ragionando,continuo a farlo…sono gli appunti che ho portato a casa.

Le parole di un investigatore che,toltosi la toga per prendere carta e penna crede nel potere delle parole e nel confronto con le persone. Alla vecchia maniera. Guardandosi negli occhi. Annusando i profumi. Calpestando il terreno con le proprie suole. Andando sul posto.

 

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