Piedi felici!

“Così tante scarpe e solo due piedi.”
(Carrie in Sex and the City)

Abbiamo sicuramente pronunciato tutte questa frase guardando i nostri armadi (che ormai la scarpiera è un concetto superato, occorrono spazi ben più grandi!) stipati di scarpe che si accumulano negli anni e nelle stagioni e che spesso ci limitiamo a guardare, aspettando l’occasione per indossarle. Le scarpe per noi ragazze sono decisamente una passione, per alcune una vera ossessione: chi non ne ha mai comprato un paio quando era giù di morale? E chi non si è mai sentita  dire “Ancora scarpe? Ma ne hai già troppe!!”

Nella mia vita in negozio mi diverto tantissimo a fantasticare con le clienti sulle scarpe, i tacchi, le loro forme e i colori: la Shoes addiction è una mania che colpisce davvero  tutte! Ma qualcuna anche un po’ di più! Ammiro tantissimo certe amiche davvero speciali che hanno la forza di salire sui tacchi anche per fare un giro al parco oppure si sparano giornate di lavoro interminabili in trasferta senza mai mostrare un cedimento e il cui motto è “Per nessun motivo toglierle”. Ecco, io invece anche se adoro i tacchi, se per caso ci finisco sopra, torno a casa spesso scalza, se compro un paio di scarpe strette soffro e fatico a parlare finché non le ho tolte. Sicuramente mi manca un gene della femminilità ma è anche vero che la mia anima di yogini fin dalla nascita mi ha sempre fatto amare i miei piedi impedendomi di infliggere loro eccessiva sofferenza. La mia doppia anima di “commessa yogica” allora mia spinge a consigliarvi, dopo avervi consegnato uno splendido paio di scarpe con i sogni che ci mettete dentro, di coccolare i vostri piedini, regalandovi qualche piccolo consiglio post tacco!

 

Michelangelo Buonarroti diceva che il piede è un capolavoro di ingegneria: probabilmente i nostri antenati hanno realizzato volte di cattedrali così eleganti, leggere e solide allo stesso tempo, proprio imitando l’architettura del piede umano. Del resto non c’è dubbio che le sue 26 ossa che formano 25 articolazioni, 20 muscoli e una varietà di tendini e legamenti, lo rendano una struttura particolarmente complessa. In effetti, nel corpo umano, i piedi sono come pilastri di un tempio: sostengono il “tempio” che è il nostro corpo e come  pilastri devono essere sullo stesso piano per sorreggere la struttura sovrastante. Così i piedi devono essere solidi e in equilibrio per sostenere le gambe, la colonna vertebrale, le braccia e la testa. La funzione statica, così come quella dinamica della camminata, sono assicurate dalla sua forma ingegnosa: il piede è come una volta sorretta da tre archi sostenuti da tre punti di appoggio: l’arco interno, il più lungo, alto e importante, si crea tra le tuberosità posteriori del calcagno e la testa del primo metatarso (la base dell’alluce che sorregge il peso in avanti); l’arco esterno, si crea sempre tra il calcagno e la testa del quinto metatarso (la base dell’ultimo dito); infine, l’arco anteriore tra le teste del primo e dell’ultimo metatarso.

I piedi rappresentano il legame indissolubile dell’essere umano alla terra e alla sua forza nella quale risiede la concretezza della vita umana. Ma al tempo stesso una spinta irresistibile ci attira verso l’alto, verso una trascendenza che ci porta a superare i nostri limiti, ad andare verso l’ignoto. Così dalla quadrupedia siamo saliti su “due zampe”, noi, animali curiosi e assetati di Altro, ad ammirar le stelle e a rivolgere domande all’universo.  Lo yoga che è unione, yui, ci aiuta a non separare i due aspetti ma a riassumerli nella fusione tra soma e psiche, tra terra e cielo. Tutto il nostro peso allora mette a dura prova la capacità dei nostri piedi: il piede si è evoluto nei millenni per contrastare la forza di gravità relativa al corpo umano in bipedia, permettendoci la verticalità, agganciandoci alla realtà ma spingendoci in alto verso pensieri e sentimenti elevati. In effetti abbiamo impiegato 20 milioni di anni per evolvere dalla quadrupedia alla bipedia e i tacchi ancora non sono contemplati in questo tipo di cambiamento, pertanto non sono esattamente ideali per una postura corretta: provocano un’inclinazione dell’asse corporeo proporzionale all’altezza del tacco e non rimaniamo inclinate effetto Torre di Pisa solo perchè il nostro intelligentissimo corpo effettua una serie di compensazioni per raddrizzare la postura e mantenerla eretta! Probabilmente un posturologo sconsiglierebbe l’uso dei tacchi alti ma siccome non siamo sistemi chiusi e abbiamo bisogno di esprimere femminilità e allo stesso tempo salvaguardare la nostra salute e amare il nostro corpo, possiamo usare piccoli accorgimenti che ci aiutino a mantenere una buona saluta del piede e del corpo, quando scendiamo dalle nostre amate scarpe.

  • La sera concediamoci un massaggio ai piedi con una buona crema per sciogliere le tensioni della giornata: se abbiamo la fortuna di avere qualcuno che ci coccola ancora meglio ma possiamo massaggiarci anche da sole come gesto d’amore verso noi stesse. Possiamo aiutarci anche con una pallina da tennis o una più morbida da fare roteare avanti e indietro e poi soffermandoci su una particolare zona che sentiamo più contratta, facendo attenzione particolare agli spazi alla base delle dita e regolando il peso a seconda della sensibilità.

 

  • Togliamo le scarpe appena arriviamo a casa e abituiamoci a camminare scalze, nella natura: approfittiamone adesso che arriva l’estate, accarezziamo la sabbia, i ciottoli, l’erba dei prati con la nostra pianta dei piedi.

 

  • In yoga si dice sempre di “distanziare” le dita dei piedi: provate a separarle se vi è possibile e se questa operazione non risulta agevole o naturale, provate ad agire manualmente cercando di creare spazio e massaggiando lo spazio tra le dita.

 

  • In ultimo vi suggerisco un’asana che è l’archetipo, l’essenza di tutte le posture in piedi che, creando connessioni con la terra,  ridona vigore e vitalità alle nostre basi di appoggio. Portatevi in piedi in posizione eretta e fate caso prima di tutto alla vostra postura: osservatevi, ascoltatevi, cercando di capire dove tenete istintivamente il peso del bacino e in quale posizione siete abituati a tenere i piedi. Fatelo ovviamente da scalze (non è possibile allinearci con i tacchi!). Poi iniziate a creare la posizione: piedi vicini (ma facilitato anche a piedi separati come le anche),  appoggiate il peso del corpo sul centro delle arcate plantari, non sui talloni nè sulle dita. Premendo giù il tallone, dal tallone allungate in avanti, aprite la pianta del piede dal centro ai lati, espandendo il centro del piede. Premete l’alluce e allungate lo spazio tra le dita dei piedi mantenendoli rilassati, fino a creare una pressione equanime su tutte le dita del piede: arco interno, esterno e anteriore attivati. Tadasana (tada in sanscrito significa montagna), insegna a stare eretti e stabili come una montagna: è una pietra miliare delle asana, la signora delle posture in piedi. Per allineare i piedi, trovate una linea dritta lungo il bordo esterno laterale del piede (sotto il mignolo e il malleolo laterale). Quando i piedi sono troppo vicini o puntano in due direzioni opposte ( un po’ a papera si direbbe), la nostra base di appoggio sul suolo per tutte le posizioni e movimenti in piedi non è stabile – e le articolazione del ginocchio e la schiena soffrono di conseguenza. Perciò per allinearli, se avete un pavimento con i masselli paralleli, potete usare queste righe per allineare i bordi esterni dei piedi in modo che siano paralleli (oppure usate il bordo di un tappetino se ne avete uno); per voi che siete abituate a considerare i piedi allineati quando i bordi interni sono paralleli sembrerà che gli alluci puntino troppo in dentro, ma pian piano vi diventerà naturale, e le dita torneranno a guardare in avanti naturalmente.Ora provate con questi nuovi piedi ‘dritti’ a trovare l’allineamento del bacino mettendo in linea secondo dito del piede, caviglia, ginocchio e anca così da avere una base allineata e stabile. Attivate le rotule ruotandole verso l’alto (evitandone però una iperestensione), questo creerà azione anche sui vostri quadricipiti, sulle cosce anteriori che si contrarranno leggermente e ruoteranno verso l’interno. Su di una base così stabile, che potete visualizzare come un triangolo che ha la base nello spazio creato dai piedi e il vertice sotto l’ombelico, la vostra schiena può allungarsi leggera e il centro della testa svettare verso il cielo, proprio come la cima di una montagna. Ascoltatevi dall’interno, respirando in questa splendida forma e provando a percepire la forza e l’energia del respiro attraversare tutto il corpo dai piedi fino al vertice. E sentirete che meravigliosa sensazione di centratura e presenza!

 

 

Le occasioni per praticare questa posizione di piedi e gambe felici ed allineate sono illimitate! Impareremo così a stare in piedi in modo più sano in ogni istante della nostra vita, al supermercato o in coda alle Poste, e ci ringrazieranno non solo i nostri piedi ma anche le ginocchia che saranno meno stressate se il peso del bacino viene distribuito meglio lungo tutta la gamba e tutta la schiena! Poi, col tempo, troveremo l’allineamento anche in modo dinamico e  camminare non danneggerà più le nostre preziose articolazioni, coinvolgendo sempre più muscoli e rendendoci sempre più forti, fisicamente ma anche psichicamente (ad affrontare dritte e presenti ogni situazione della vita!) . Stabili sui nostri piedi, risvegliando i muscoli insensibili e addormentati e mobilizzando le articolazioni rigide, possiamo fare grandi passi in avanti per stare bene e sentirci splendide: con e senza tacchi!

“Non dimenticate che la terra si diletta a sentire i vostri piedi nudi e i venti desiderano intensamente giocare con i vostri capelli.”

(Kahlil Gibran)

Namaste’

Elisa

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