Sottotitoli

‘Di questi tempi non è semplice gestire un piccolo cinema d’essai,intendo uno che cerchi di vivere soprattutto grazie alla qualità dei film in cartellone e non alle entrate pubblicitarie,agli enormi secchielli di pop corn e litri di coca-cola’,scrive Nicolas Barreau in una pagina del suo ‘Una sera a Parigi’.

Lessi questo libro un paio di anni fa,su consiglio di una libraia bolognese e fu questa la pagina sulla quale misi una ‘orecchietta’: pagine da rileggere a distanza di anni e percepire le stesse sensazioni della prima volta.

Sì,mi piacerebbe gestire un cinema d’essai: la mia testa già lo immagina!

A proposito, vado a segnarlo nella lista delle ‘cose da fare da grandi’.

Eccolo là,scritto con il pennarello rosso.

Ci sono cinema d’essai nella vostra città?! Li frequentate?!

Ho voglia di starmene da sola,a guardare un film,in compagnia di sconosciuti’-penso,prima di prendere la macchina e andare-.

Mmmmh…da sola,ma in compagnia?! Sarebbe?!

Posso spiegare tutto!!!

Con il biglietto in mano,fiera,mi avvio verso la sala e lì, ho due possibilità: scegliere l’ultima fila o quella centrale,perfettamente a metà dello schermo.Quella che preferisco,non devo accordarmi con nessuno.

L’ultima fila è perfetta per fantasticare sugli altri spettatori ….’ Chissà se hanno deciso di venire al cinema stamattina a colazione o lo hanno fatto con uno sterile messaggio, inviato in mezzo al traffico delle sei?! ‘Avranno ricevuto una bella notizia durante la giornata o sarà stata piatta come la pancia di chi mangia yogurt Activia?!’…Domande che se ne stanno là,sospese,senza risposta. C’è solo un rischio,da quella posizione, e cioè quello di beccarsi gli aggrovigliamenti e lo schiocco dei baci di qualche coppietta che ha pensato bene di amoreggiare indisturbata. Consigliata solo se non vi siete appena mollate o se avete un grado di comprensione,alto! La fila centrale invece,permette di scambiare qualche parola con qualche vicino.Mi è capitato…‘Bravo e bello lui! Non mi aspettavo finisse così,che delusioneee!’.Consigliata a chi è disposto al dialogo e spera di allargare il cerchio delle proprie amicizie! Sottotitoli.

Di lì a poco comincerà il film e con lui scatterà il black out nel mio cervello: mi faccio prendere per mano dai protagonisti della storia fino a perdere le coordinate spazio temporali. Non me ne vado neanche a film finito. No,non dormo sulle poltrone del cinema anche se confesso di averci pensato!. Intendo dire che scorro con gli occhi,veloce,sempre più veloce,i nomi delle comparse,dei costumisti,del comune che ha patrocinato la proiezione,dei truccatori…Certo che se avessi la stessa determinazione che ho in questi momenti anche davanti al frigorifero,probabilmente avrei perso quei famosi 5 chili...Leggo quella carrellata,fantastico e mi domando…’ chissà come ride?! Sarò sposata?!L’aveva immaginata così la sua vita, da ‘aiutante regista’?!. Altre domande che se ne stanno là,sospese,senza risposta. Sottotitoli.

Lo schermo è tornato ad essere bianco. Sono finiti anche i sottotitoli.

Ad attendermi, il piumone del mio letto.

Sì,si possono fare cose da soli.

Si, può passare una serata,divertendosi,anche da soli.

Dobbiamo ascoltarci e assecondare i nostri desideri.

Possiamo concludere in bellezza una giornata o risollevarne una,prima che sia troppo tardi.

Il sottotitolo di questo ‘Sottotitolo’?!

‘PRENDERSI CURA DI SE STESSI’.

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