SULLE ORME DEL CAPPELLAIO MATTO

I cappelli hanno la storia più tortuosa di qualsiasi altro capo di abbigliamento.
Hanno accompagnato la storia di ogni paese in ogni epoca, identificandone lo stile; Pensate ai cappelli del 700’, fulcro degli outfits delle ‘mademoiselle’ dell’epoca, sempre più grandi, sempre più appariscenti ed eleganti, ma soprattutto immancabili.
Nessuno a quei tempi sarebbe mai uscito senza copricapo.
Oppure pensate al 900’ quando nacquero le bombette, le pagliette e il floscio, diventati poi evergreen e tornati di moda soprattutto questa stagione.

In Inghilterra è rimasta la tradizione del cappello, estroso e stravagante, utilizzato per le cerimonie importanti.
La stessa stravaganza che gli inglesi esibiscono tutti i giorni: non si parla di cappelli con la retina, ma eccentriche e vistose berrette o fascette. Berrette che suonano, che s’illuminano, che si possono condividere come due fratelli siamesi, colorate, fluo, spiritose, a forma di animaletti, le intramontabili con fantasie Natalizie, e chi più ne ha ne metta.
Bisogna sempre ricordarsi che il cappello è la prima cosa che si nota in una persona, e con essa si può esprimere con fermezza il proprio carattere, gusto e stile.

D’altronde, io sono dell’idea che nemmeno la Regina sarebbe la stessa senza i suoi cappelli.

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